Elio De Capitani

«Del teatro ho fatto tutti i mestieri: il facchino, il tecnico, l'amministratore, l'organizzatore, l'attacchino, l'attore per dieci anni e il regista per dodici. Di necessità virtù. Il teatro non è stata la mia vocazione ma un caso».

Lega il suo nome al Teatro dell'Elfo, entrandone a far parte non ancora ventenne nel 1973. Attore in molti spettacoli del giovane Salvatores, passa alla regia nel 1983 con una personale versione di Nemico di classe di Nigel Williams che lancia i giovanissimi Paolo Rossi e Claudio Bisio.
Molti lo ricordano nei panni del Caimano del film di Nanni Moretti, ma la sua patria è il teatro: dalla sua prima regia, ha firmato una cinquantina di spettacoli - da solo o a quattro mani con Ferdinando Bruni - dirigendo Mariangela Melato, Umberto Orsini, Toni Servillo, Lucilla Morlacchi, Paolo Pierobon, ma soprattutto gli attori dell’Elfo.

Dalla fine degli anni Ottanta per molti anni lavora intensamente su Shakespeare mettendo in scena Sogno di una notte di mezza estate (nel 1988 con traduzione di Patrizia Cavalli e nel 1997 con traduzione di Dario Del Corno), Amleto, un lavoro a tappe che vede il regista tornare a Elsinor fino al 2006, il Mercante di Venezia e infine, nel 2011, Racconto d’inverno, dirigendo Ferdinando Bruni nei ruoli principali di questi ultimi tre.

Ma gli anni Novanta sono segnati anche dall’incontro con un grande autore italiano: Pasolini. Nel 1995 allestisce per la Biennale Teatro I turcs tal Friul, opera giovanile del poeta friulano, affidando a Lucilla Morlacchi la guida di un cast numerosissimo di attori e cantanti che eseguono i bellissimi cori di Giovanna Marini. E il binomio di Pasolini e Marini accompagna anche un altro importante progetto di De Capitani, l’Orestiade, allestita nel 1999.

Negli anni Duemila si concentra particolarmente sulla drammaturgia contemporanea in lingua inglese, passando da Mark Ravenhill a Sarah Kane, da Tony Kushner a Peter Morgan, da Tennessee Williams a Arthur Miller, con un ritorno a Shakespeare nel 2018 quando porta in scena Otello insieme a Lisa Ferlazzo Natoli. Ma è Miller a regalargli il più grande successo con il celebre ruolo di Willy Lohman (Premio Hystrio e Premio ANCT 2014 come miglior attore, oltre che il Premio Flaiano per la regia).

È in scena al fianco di Bruni in Frost/Nixon e nel Vizio dell’arte di Alan Bennett ed è al suo fianco anche alla regia dei più importanti progetti messi in cantiere dal 2018: Afghanistan, grande affresco in due parti debuttato al Festival di Napoli, Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte e la nuova edizione del premiatissimo Angels in America, pietra miliare della sua storia e di quella dell’Elfo. Nel 2007 lo spettacolo aveva ottenuto tutti i maggiori premi italiani: ANCT, Eti - Gli Olimpici per il Teatro (Miglior regia e Miglior spettacolo di prosa), Hystrio alla regia e Ubu a Elio De Capitani come Attore non protagonista (nel ruolo dell’avvocato Roy).
I suoi personaggi più famosi sono raccontati nel volume di Laura Mariani L’America di Elio De Capitani - Interpretare Roy Cohn, Richard Nixon, Willy Loman, Mr Berlusconi.

Non sono rare le sue incursioni nel mondo del teatro musicale, sia come regista di opera che come voce recitante: nel 2019 interpreta Earth, I walk upon Thee di Silvia Colasanti, andato in scena ad Abu Dhabi, nel 2020 interpreta Apokàlypsis di Marcello Panni all’Accademia di Santa Cecilia.

Cura la direzione artistica del Teatro dell’Elfo con Ferdinando Bruni.

Progetto web realizzato da Mentelocale Web Srl
su progetto grafico di Plum design

Biglietteria online in collaborazione con
Per offrire un servizio migliore, questo sito utilizza cookies tecnici e cookie di terze parti
Continuando la navigazione nel sito web, voi acconsentite al loro utilizzo in conformità con la nostra Cookie Policy.
OK