Teatro dell'Elfo
3 / 21 aprile 2002
Bruni/Marinelli
da Euripide
regia Agnese Grieco
Platone narra come Alcesti accettò di scendere nell'Ade al posto del marito Admeto, salvandogli così la vita. La Regina entra quindi nel mito come nobile eroina della dedizione e dell'amore. Una donna in grado di rinunciare al proprio naturale e giusto egoismo - al diritto della vita - in favore di un altro. Una moglie-madre? Un modello?
Questa vicenda di buoni sentimenti offre a Euripide materia per scrivere una delle sue opere più enigmatiche e contraddittoriamente moderne. Tragedia con happy end a sorpresa, studio psicologico su un rapporto d'amore simbiotico, commedia degli errori, romanzo noir, Alcesti affronta in una chiave da favola cupa l'incerto passaggio tra vita e morte, bene e male, verità e menzogna. Il sacrificio di una sposa si trasforma nel martirio di un marito, l'eroismo in ricatto, l’ebbrezza in coraggio, la vita in morte e la morte in vita. Euripide si diverte a giocare con le apparenze, a provocare, a mescolare tesi ed opinioni contrapposte, riflessione etica e colpi di scena. Admeto è davvero un uomo debole salvato dal nobile sacrificio della sposa, oppure è piuttosto ignara vittima di un terribile inganno dei sentimenti, in cui fedeltà e dedizione rivelano il loro lato nascosto di violenza, follia, prigione? Il testo euripideo va a cogliere le radici del rapporto amoroso, affonda nell'ideale del legame felice tra uomo e donna, discute sulla qualità della vita, per guidarci attraverso un fantastico esperimento di teatro dove mistificazione e inconscio si incontrano.
Dopo Fedra, spettacolo che aveva visto Agnese Grieco in veste di drammaturga, Ferdinando Bruni alla regia e Ida Marinelli protagonista, i tre artisti si sono ritrovati in occasione di questo Alcesti e hanno ripreso il viaggio attraverso il mondo euripideo e la sperimentazione sui testi classici. La vicenda dei due sfortunati/fortunati amanti, che combattono contro se stessi, i fantasmi familiari, gli dei, il destino, alla ricerca del senso e dell'abisso dell'amore eterno, rivela tutta la sua modernità grazie alla riscrittura radicale di Agnese Grieco, che interpreta il testo originale con rigore e totale autonomia, proponendo anche un finale nuovo.
ALCESTI
testo e regia di Agnese Grieco da Euripide
scene e costumi di Gert Rohde
con Ferdinando Bruni, Ida Marinelli
luci di Nando Frigerio
colonna sonora di Jean-Christophe Potvin
produzione Teatridithalia
foto Bruna Ginammi
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