Resti umani non identificati e la vera natura dell'amore

È lo spettacolo cult che ha inaugurato Teatridithalia, ha contagiato il pubblico milanese ed è diventato un caso clamoroso per l’aggressività del testo e la graffiante attualità della realizzazione di Bruni e De Capitani. La storia cala nella violenza metropolitana sette giovani in preda allo sperdimento sentimentale e intreccia le loro esistenze, consumate in un parossismo vitalistico che nasconde la paura del nulla, con gli omicidi perpetrati da un misterioso serial killer in un crescendo di suspence che mescola horror, patetico e grottesco. I personaggi, che ricordano un po’ i torbidi eroi di Andrea Pazienza, si esibiscono in un gioco al massacro costruito dai due registi a ritmo sincopato come un montaggio da videoclip. Fra bordate di luce e fiotti di musica pop, il microcosmo claustrofobico e immutabile delle abitudini pericolose di questo gruppo di giovani, per quanto nero e crudele, lascia trapelare un desiderio di innocenza e di tenerezza. Anche la critica ha avvertito il fondo di verità “con cui è colto il malessere di una generazione” e “la carica di valori civici” che sottende la scelta “di poter processare la propria inquinata città e dichiarare il rigetto”.

RESTI UMANI NON IDENTIFICATI E LA VERA NATURA DELL’AMORE

di Brad Fraser
traduzione Enrico Groppali
uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani
luci Nando Frigerio
video Francesco Frongia
con Ida Marinelli, Giovanni Franzoni, Stefano Rota, Danilo Nigrelli, Cristina Cavalli, Laura Ferrari
produzione Teatridithalia