Sala Bausch
6 / 10 giugno 2022
Nuove storie
di e con Alice Redini
durata: 75'
Un monologo comico, esilarante, a tratti grottesco. Un continuo cortocircuito tra il personaggio del romanzo Fame, punto di partenza di questo lavoro, e il personaggio che sulla scena lo interpreta. Un flusso di coscienza, il delirio solitario del protagonista che, senza soluzione di continuità, diventa quello dell’attrice in scena: una riflessione disperata, ma estremamente ironica. Un modo per indagare il nostro tempo e chiederci di cosa siamo ‘affamati’ oggi.
Il capolavoro del premio Nobel norvegese Knut Hamsun, scritto nel 1890, narra con naturalismo visionario di un giovane scrittore perdigiorno che cerca di sopravvivere vendendo articoli per pochi spiccioli, in attesa di mostrare il suo genio letterario. Finché si ritrova senza niente: senza casa, senza cibo, solo con un paio di occhiali, una logora coperta e un mozzicone di matita. Ormai emarginato dalla società e assillato da una fame – fisiologica e metaforica – vaga per la città oscillando tra feroci depressioni, lisergiche euforie e deliri solitari e ostentando un orgoglio che sfocia in un’ostinazione autolesionistica e tragicomica.
Proprio nello scarto tra disperazione e comicità risuonano temi sempre attuali: come si sente un’artista? Quale ruolo ha nella società?
E per l’attrice in scena, che ha scelto di portare in teatro questo personaggio e di confondersi con lui, la domanda oggi è: sono ancora affamata del mio lavoro? È la fame che dà un senso al mio lavoro?
FAME o dell’avere i crampi all’anima
di e con Alice Redini
collaborazione alla drammaturgia Matteo Luoni
una produzione Alice Redini & BUSTER
con il sostegno di MiBACT - Regione Umbria – CURA – URA – Centro Teatrale Umbro, Fondazione Claudia Lombardi per il Teatro, Teatro di Sardegna – Teatro Eliseo Nuoro
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