Giornata internazionale dei diritti delle donne

L’8 marzo è tornata a essere una giornata di lotta e di rivendicazione dei diritti delle donne nel mondo: la data è legata infatti al ricordo delle donne che guidarono la grande manifestazione a San Pietroburgo l'8 marzo del 1917, che chiedeva la fine della guerra e che portò al crollo del regime zarista.
Nel dicembre del 1977 l’ONU propose che ogni paese, nel rispetto delle sue tradizioni storiche e culturali, istituisse ufficialmente la “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle donne e per la pace internazionale”, sottolineando la natura intersezionale delle lotte ed anche sottolineando gli aspetti sociali ed economici, fondamentali per raggiungere la parità di genere. Molti paesi, tra cui l’Italia, scelsero l’8 marzo.

Con questo spirito oggi ricordiamo in primo luogo le donne che lottano in Europa e nel resto del mondo per riaffermare i propri diritti. Lo vorremmo fare attraverso figure esemplari come quella del premio Nobel Nargès Mohammadì, chiusa in carcere a Teheran per non avere mai cessato di lottare per libertà delle donne e per la libertà del suo paese.

Allo stesso modo ricordiamo tutte le vittime di oppressione, violenza e femminicidio nel mondo. E nel nostro paese, in particolare, torniamo a ricordare Giulia Cecchetin perché, anche grazie alla forza e alla consapevolezza di sua sorella Elena, è diventata una potente fonte di energia per il cambiamento, che non dobbiamo far affievolire.

Un pensiero particolare non può non andare alle vittime della violenza di Hamas nella strage del 7 ottobre, che ha mostrato un’efferatezza particolare sui corpi delle donne. E abbiamo tutti i giorni davanti agli occhi le stragi e le vittime della guerra che l’esercito israeliano sta conducendo a Gaza, colpendo senza sosta civili, in particolare donne e bambini.

Mai come oggi quindi la lotta per diritti delle donne e la lotta per la pace si legano tra loro.