Sala Bausch
18 / 27 novembre 2022
Phoebe Zeitgeist
dal dramma di Johann Wolfgang Goethe
regia Giuseppe Isgrò
DURATA: 2 ore + intervallo - Prima Nazionale
Il primo poeta cortigiano che, sotto la lusinga del potere, impazzisce. Un individuo fragile, ipersensibile, frenetico, interpretato da Daniele Fedeli. La musicalità del verso di Goethe trova corrispondenza nella dimensione sonora dello spettacolo che incarna la tensione del poeta con la realtà, l’onda psichica ed emotiva.
«Immaginate di ritrovare il Tasso nel pieno del suo delirio, come accadde quando fu recluso nell'Ospedale di Sant'Anna a Ferrara, devastato dagli accadimenti appena trascorsi.
Ma quello che vediamo non è un ospedale, è il teatro, è il palcoscenico, è un attore che lotta con i versi, col pubblico, con se stesso, invasato dalle figure che hanno determinato il suo impazzimento. I versi di Goethe fluiscono ripensati come una allucinata visione parossisticamente interiorizzata e che al tempo stesso esplode, musicale e straziante, in un viaggio d’arte estremo ed spettacolare, in cui l’attore/poeta stesso, solo in scena, fa risuonare tutte le voci - e lo stridore che queste voci hanno creato nell'animo del poeta che ne hanno infine sovrastato il verso: quelle del paterno Alfonso Duca di Ferrara, del freddo, controllato e strategico Antonio Segretario di Stato, della seduttiva Contessa Lenora Sanvitale e quella beatamente incantata della Principessa Lenora d'Este, oggetto dell'amore squilibrato del poeta.
Ci si cala nel linguaggio affascinante del dramma di Goethe, ne percepiamo tutte le proprietà e qualità, il comico e il tragico, la potenza puramente fonetica e quella carnale di ciascuna parola. Un unico attore, Daniele Fedeli, perennemente in mutazione, sempre al limite del baratro, che si fa carico dare vita fino in fondo a questa discesa dall’eliseo agli inferi del verso finché:
"Tutto è svanito ma una cosa resta:
La natura ci ha donato le lacrime
Ci ha donato il grido, quando il dolore diventa insopportabile.
Ma sopra ogni cosa a me ha lasciato, nel tormento,
Parole melodiose con cui lamentare
Il profondo gorgo dell'angoscia:
e se nel dolore l'uomo ammutolisce
A me un dio ha concesso di dire quanto soffro."»
Elio De Capitani
TorquatoTasso una discesa nel verso
dal dramma di Johann Wolfgang Goethe
ideazione e regia Giuseppe Isgrò
drammaturgia Francesca Marianna Consonni, Giuseppe Isgrò
con Daniele Fedeli
sound Shari DeLorian, visuals Luca Intermite, voce off Giovanni Franzoni
in video Francesca Frigoli, Maria Bacci Pasello, cura del progetto Francesca Marianna Consonni
immagine Francesca Frigoli, assistenza scene e costumi Danilo Vuolo
produzione Teatro dell’Elfo
in collaborazione con EstroTeatro (Trento), con il sostegno di Terzo Paesaggio, Odemà, Teatro Chisciotte (Montecelio)
Usine Baug & Fratelli Maniglio
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