«Non ho quel pudore che fa scattare il fastidio di vedermi messa in scena: ho ancora il dubbio di essere riuscita a comunicare perché in teatro non basta avere un certo grado di identificazione col personaggio, bisogna renderlo teatralmente esplicito». Fa parte del Teatro dell'Elfo dal '76. Da allora lavora in tutte più importanti produzioni della compagnia, dapprima con la regia di Salvatores e poi di Bruni e De Capitani fino al grande successo del 2019 Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte. De Capitani la dirige in Visi noti sentimenti confusi, Il lago, Doppio senso, Sogno di una notte di mezza estate, dove interpreta Ermia nell’86 e la Signorina Starveling nel ’97. Nel Risveglio di primavera di Wedekind è la Signora Bergmann; è una delle protagoniste nel testo dell'autrice serba Biljana Srbljanovic Giochi di famiglia e ne Le presidentesse - Il verbo oltre la carne di Werner Schwab. Partecipa alla trilogia di Fassbinder con la regia di Bruni e De Capitani: è Sidonie Von Grasenaab ne Le amare lacrime di Petra Von Kant, la ballerina Lisaura ne La bottega del caffè e ne I rifiuti, la città e la morte la Signora Muller. Torna a Shakespeare negli anni Duemila con Il mercante di Venezia e Racconto d’Inverno. È una delle protagoniste di Top Girls con la regia di Marina Bianchi, lavora in Peer Gynt con Marco Baliani e ne Le donne di Trachis con Roberto Valerio. È la nonna Anna in Happy family, sia nello spettacolo di Alessandro Genovesi che nel film di Salvatores. Durante tutta la sua carriera alterna infatti cinema e teatro: partecipa a quasi tutti i film di Salvatores, Sogno di una notte di mezza estate, Marrakech espress, Puerto escondido, Nirvana, Come Dio comanda e ai film di Pasquale Marrazzo Sogno il mondo il venerdì, Mia mamma si chiama Nikolas e Te lo dico pianissimo. Con Luca Toracca è protagonista de Nel buio dell’America per la regia di Frongia, partecipa ai due spettacoli di Tennesse Williams: Improvvisamente l’estate scorsa e La discesa di Orfeo e al successo corale de Il giardino dei ciliegi. È la protagonista di Stanze di sé, un lavoro di Elisabetta Faleni, in sottile equilibrio tra parola e gesto, tra azioni, musica e immagini video, mentre insieme a Elena Callegari mette in scena nella stagione 2019/20 Cabaret Ceronetti, un atto d’amore per l’autore e per la sua poetica.
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