Questo capolavoro incompiuto è un testo di culto, un dramma attualissimo, poetico e bizzarramente scientifico, che presenta pensieri moderni e rivoluzionari.
La scrittura di Büchner trova la sua forza in una spiazzante conoscenza dell'animo umano e nella sua capacità di stare sempre sul limite, non percepibile, tra libero arbitrio e disagio mentale; un'inquietudine che conosciamo e ci appartiene.
Lo spettacolo è costruito come un organismo brulicante di situazioni, una scena-processo in continuo movimento. Qui Woyzeck è il risultato di una comunità, di un’equazione di relazioni, di una città sotterranea e fantasma. Il capro espiatorio, figlio di una violenza sorda.
E’ una via crucis dove le parole, con la loro portata visionaria si fanno spazio in una densità scenica comunitaria, patteggiano con l’urgenza dei corpi. La colonna sonora originale creata dalla voce viva è al servizio del teatro e delle dense coreografie, un linguaggio fisico propulsore di ogni riverbero emotivo.